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Castello di Venetico

Nel 1296 Venetico è censito come casale, e nel 1408 è citato come feudo.


Descrizione

L'edificazione del castello (castrum Venetici) risale verosimilmente al XIV secolo in anni successivi al 1434, quando gli Spatafora, principi di Maletto vi eressero un palazzo fortificato. 
Il Feudo di Venetico ha origini note con Simone Venetico, al quale appartenne nel periodo normanno. Simone e Ranuzza Venetico, non avendo prole, nel 1259 lo donarono al Giudice Arduino (o Aldoino). Re Manfredi, con privilegio dato a S. Gervasio il 9 Marzo 1259, accettò e confermò la predetta donazione estendendola agli eredi in perpetuo, salvo l'obbligo del servizio militare.
Il Barone Corrado Spadafora, figlio di Federico, nel 1447 ottenne la concessione del Feudo di Venetico. La Real Corte gli concesse la gabella insieme al Feudo di Mazzarrà.  Il figlio Federico in data 2 Marzo 1459 acquistò il Feudo di San Martino, fu Senatore di Messina nel 1484, ed ebbe cinque figli. A questi successe il primogenito Francesco Spadafora Colonna, il quale sposò Melchiorra Moncada Aragona. Francesco commissionò lo stemma araldico marmoreo che sormontava il portale in pietra del Castello. Lasciò erede il figlio Pietro Spadafora Moncada. In questo periodo (1525), si verificò l'assedio della Goletta a cui partecipò il cugino di Francesco, Scipione Spadafora del Ramo di Randazzo, in quell'epoca Reggente di Caltagirone.
Nel 1558 è ricordato come località vicina a "la Rocca" (Roccavaldina) e a "Morojanno" (Maurtojanni).
Nel 1750 l'abate Vito Amico menziona l'edificio fortificato alla stregua di palazzo baronale.
Il complesso fortificato, conservato nelle parti principali, sorge sulla sommità di un'alta collina, dalla quale si gode un'ottima visuale della costa tirrenica. 
Lungo le pendici del colle si abbarbicano i piccoli edifici che compongono la borgata di Venetico. 
Il forte presenta una pianta trapezoidale a corte, con torri circolari agli angoli. Si accede al castello per mezzo di una vistosa rampa di scale, che un tempo culminava in un ponte levatoio, oggi non più esistente. I bastioni murari del perimetro difensivo si preservano nella loro quasi interezza. Si conserva anche parte del camminamento di ronda che girava intorno alla parte interna del perimetro murario. Alle saettiere per moschetti, larghe e a vistosi strombi, si alternano, in prossimità delle torri scarpate angolari, gli alloggiamenti per pezzi di artiglieria pesante. 
L'interno del castello si prefigura come un palazzo fortificato. Si possono ancora distinguere, nonostante la diffusa devastazione operata dal tempo, alcuni ambienti dall'ampia estensione interna, edificati con la medesima tecnica muraria della bastionatura esterna. In particolare a nord-ovest si preserva un blocco residenziale, probabilmente quello principale, dalla notevole estensione. Poco a meridione del blocco residenziale citato è distinguibile quanto rimane forse di un edificio sacro: una piccola chiesa o una cappella, parte integrante del complesso fortificato. 
Il castello mantiene un contatto visivo diretto con il castello di Saponara e il vicino abitato di Roccavaldina, a controllo delle vie di comunicazione verso e da Rometta.


Modalita di Accesso

Libero

Dove

Via Libertà, Venetico Superiore ME - 98040

Contatti

Telefono: 3478105350
Pagina aggiornata il 06/02/2025 15:37:00

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